Gli incensi sono stati parte integrante delle pratiche religiose e culturali di molte civiltà antiche, risalendo a migliaia di anni fa. La storia degli incensi inizia nelle prime civiltà, dove venivano utilizzati principalmente per scopi rituali e spirituali.
Le prime prove dell'uso dell'incenso risalgono alle civiltà della Mesopotamia e dell'Egitto antico, circa 3500-3000 a.C. In Mesopotamia, l'incenso era considerato un'offerta agli dei, utilizzato nei templi per purificare e creare un'atmosfera sacra. Gli antichi Egizi, invece, bruciavano incenso durante le cerimonie religiose e nei riti funebri, credendo che il fumo avesse il potere di accompagnare le anime dei defunti nell'aldilà.
Anche nella civiltà dell'antica India, l'uso dell'incenso aveva radici profondamente spirituali. I testi vedici, risalenti a circa 1500 a.C., menzionano l'utilizzo di resine aromatiche e legno di sandalo nei rituali religiosi, simbolizzando la devozione e la purificazione. In Cina, l'uso dell'incenso si sviluppò intorno al periodo della dinastia Zhou (1046-256 a.C.), dove veniva utilizzato nelle cerimonie confuciane, taoiste e buddhiste.
Nel mondo antico, l'incenso era un bene prezioso e costoso, spesso importato da terre lontane come l'Arabia e la Somalia. La famosa Via dell'Incenso, una rotta commerciale che attraversava l'Arabia e il Medio Oriente, giocò un ruolo cruciale nella diffusione di queste sostanze aromatiche tra le diverse culture.
Oltre all'aspetto religioso, l'incenso aveva anche un valore simbolico e sociale. Veniva utilizzato per mascherare gli odori sgradevoli, per creare un'atmosfera accogliente negli ambienti domestici e come segno di ospitalità nei banchetti e nelle riunioni sociali.
Oggi, l'uso dell'incenso continua a essere diffuso in molte tradizioni religiose e pratiche meditative in tutto il mondo. La sua storia affascinante testimonia il desiderio umano di connettersi con il divino e con il proprio io interiore attraverso l'olfatto e l'atmosfera creata dal fumo profumato.