Cromoterapia, Cristalloterapia, Aromaterapia, Chakras

Come identificarsi nelle carenze e negli eccessi? Come auto-curarsi?
A volte queste risposte sono molto semplici, e già dentro di noi.

I nostri colori preferiti, anche nella scelta dei cristalli, i nostri gusti alimentari, i profumi, gli aromi o le essenze amate. Allo stesso modo il contrario di tutto questo è comunque un segnale uguale e non necessariamente contrario. Quello che proprio non ci va giù o non amiamo è senz'altro lontano dall'indifferenza, quindi ce lo ricordiamo, esattamento come ciò che amiamo.

Una teoria alquanto semplice come efficace analizza i nostri gusti in questi termini, sia in positivo che in negativo per esprimere nostri punti di forza, morbosità, carenze, bisogni...

Inevitabilmente si può tirare in causa il solito, semplice, banale esempio del proprio piatto preferito. Due persone diverse ameranno due grandi ricette diverse, e nella fruizione non eccessiva della propria "preferenza", questa potrebbe essere già una prima cura. Al contrario il piatto preferito da un altro non potrebbe avere la stessa caratteristica.
Questo concetto, non lontano dalle preferenze sugli odori, si ripercuote sulle scelte tradotte aromaterapicamente. Gli odori e le fragranze gradite, ci mettono a nostro agio. E questo non è già benessere?

Quale è il tuo colore preferito? Da vedere o da indossare? E quale non indosseresti? Il riflesso cromoterapico rappresenta spesso il punto di forza, la carenza, o il lavoro interiore ed inconscio del momento.

Questi input si riconducono sempre ed inevitabilmente sulla disciplina di studio dei chakra, che molto semplicemente associa in maniera biunivoca colori, odori, tipologie, atteggiamenti, tendenze. Saperle leggere potrebbe equivalere ad essere consapevoli dei propri intenti, talenti, difficoltà, o morbosità.

Magari approfondendo, potremmo stabilire anche un riflesso sui gusti musicali, cinematografici, ecc. Ma in fondo non sono sempre gusti? E i gusti, non sono forse lontani dal ragionamento?